Oggi ho trascorso la giornata con Esteban e Adelaide Perez. Esteban era un ufficiale venezuelano che ha fatto l'Accademia Navale con me. Non ci vedevamo dal 1986. Me lo ricordo come un ragazzo cordiale, concreto, serio e preparato come d'altronde tutti gli allievi venezuelani. Purtroppo la situazione nel loro Paese già alla fine del secolo scorso non era delle migliori, non vi erano certezze, la delinquenza dilaga e le prospettive non erano le migliori auspicabili. Con coraggio Adelaide, Esteban e due figli piccoli hanno deciso di tagliare il cordone ombelicale con il Venezuela e di trasferirsi a La Coruña in Galizia ricominciando una vita tutta nuova. Ora sono contenti della scelta fatta. Lui ha creato una piccola impresa di manutenzioni e lei insegna danza tipo Rumba ma fa tante altre piccole attività. I loro figli parlano anche il Galiziano. Sono felici e non sono mai più tornati in Venezuela perché non lo ritengono sicuro. Purtroppo queste decisioni comportano anche dei grandi sacrifici e con la madre di Esteban si vedono con i mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione, ma non si sono più incontrati da circa venti anni. Esteban e la moglie sono stati più che cordiali e sembrava che non ci vedessimo da qualche giorno. La vita fianco a fianco in Accademia crea queste belle storie di amicizia e fratellanza che non tramontano mai. Abbiamo riso, scherzato, parlato di tutto. Adelaide é molto solare e parla con buon italiano come peraltro Esteban. Li ho invitati a venire in Sardegna che in fondo non é molto lontana da qua. Lui scrive saggi di storia navale ed é sempre molto legato all'Italiano. Tra un caffè, una birra, un eccellente pranzo in un autentico ristorante popolare galiziano che non avrei mai trovato, il tempo é purtroppo volato troppo in fretta. Adelaide e Esteban, grazie mille per la vostra cortesia, la vostra amicizia sincera, il vostro sorriso che mi hanno fatto sentire a casa. Un caro abbraccio dall'Ammiraglio in cammino
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