giovedì 6 giugno 2019

Pedrouzo Arca - Santiago de Compostela

Partenza ore 06.00 e arrivo alle 12.00 dopo 18 km. Oggi siamo arrivati ai titoli di coda e quindi é un giorno bellissimo ma anche triste perché domani mi alzo per fare il turista e non più il pellegrino. Mi ci ero un po' abituato, Ad ogni buon conto il cammino si é rivelato ostico fino in fondo. Avete mai fatto 18 chilometri sotto un diluvio universale con un vento gelido che mandava acqua da tutte le parti con dieci chili sopra le spalle? Ancora una volta ho temuto di non farcela. Ad un certo momento ho deciso di camminare ad un passo forsennato per cercare di arrivare il più presto possibile e al diavolo il piede. Il vento spostava il mio poncho e quindi mi bagnava le gambe. Ho avuto paura per il telefono e il portafoglio e allora mi sono fermato in in bar, ho indossato le ghette e reso dallo zaino una busta stagna dove ho riposto portafogli e telefono e ho messo il tutto sotto la maglietta a contatto con la pelle. Stanotte ho dormito poco a  causa dell'unica persona che russava e quindi sono partito quando era ancora buio camminando nel bosco con la torcia frontale accesa.   Già pioveva, ma poi si é messo a diluviare e non vi dico il fango. Quando ho deciso di accelerare il passo  camminavo a testa bassa e per ben due volte ho sbagliato strada. Per fortuna delle anime gemelle se ne sono accorte e mi hanno chiamato . L'ingresso a Santiago non é stato di quelli memorabili. Non c'era un cartello con il nome della  città e la periferia era anonima come tante. Arrivato nel  entro storico l'acqua ed il vento spazzano vie e piazze con veri torrenti di acqua piovana. Ho fatto un'ora di file per ottenere la Compostela e per chi veniva dall'inizio del Cammino francese, c'erano anche i complimenti. Poi visita della cattedrale che purtroppo é ancora sottoposta a grandi lavori di ristrutturazione e si perde molto della sua magnificenza. Comunque la tomba del Santo fa un certo effetto. Poi alle 16 sono andato a pranzo con una fame da lupi e a cena con  le amiche olandesi e californiana che mi hanno cercato per cenare insieme. Al termine i saluti di rito perché la signora olandese di nome Hilde prosegue per Finisterre, mentre la californiana ritorna a San Francisco. Insomma, giornata piena, umida, emozionante e faticosa. Il cammino é riuscito e di questo vado orgoglioso e conservo in parte per me alcune sensazioni e sentimenti che sono intimi e personali. Il blog non chiude qui perché c'è ancora da visitare Santiago, da scrivere un sunto delle emozioni passate e un ringraziamento personale alle tante persone che mi hanno sostenuto. Cercherò di non dimenticare nessuno. Quindi non andate via.














































4 commenti:

  1. Che dire Oreste.... semplicemente Bravo. Hai tenuto duro fino all'ultimo metro e non solo. Hai tenuto duro quando dolori ai piedi e fastidi ai bronchi hanno cercato di farti abbassare la guardia tendandoti a mollare tutto (e questo già tanti chilometri fa). Eppure tu non hai desistito un attimo e, da quanto abbiamo letto, ogni tappa, anche la piu brulla, riusciva sempre a trasmetterti quel fascino per andare avanti, per caricarti e farti sentire, alla fine, la croce dei dolori non un fardello ma quasi un compagno necessario per questo cammino... Senza questo compagno tutta questa gioia non sarebbe cosi forte. E questo un grande insegnamento che anche noi lettori possiamo apprendere dalla tua esperienza. Sono convinto che il blog non si chiude qui... ci sarà molto da scrivere e commentare riavvolgendo il nastro e rileggendo i post fin dai primi.. perchè, come capita spesso, rileggere un testo svela sempre nuove sfumature.
    Forza Oreste... ora fai il turista e concludi il reportage di Santiago. Qui nei nostri canali meteo pare che a Santiago oggi sia previsto nuvoloso con poca pioggia (anche se freddo). Bravo Oreste...

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  2. PS. Ad essere sincero, guardando i piatti... preferisco la bisteccona di ieri.

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  3. Grande Oreste,
    fai bene ad essere orgoglioso, non è cosa da poco quello che sei riuscito a portare a termine.
    Sono contento di leggere che il blog ancora non chiuda.... ormai è diventato un appuntamento serale.
    Ancora tanti complimenti e goditi il risultato ottenuto... pensando anche a Padre Guanelliano...
    Un abbraccio

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  4. Querido Oreste
    Bien hecho. A parte gli scherzi davvero una bella sfida vinta. Beviti una bella queimada gallega e I tuoi dolorido spariranno. David

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