sabato 1 giugno 2019

Sarria

Le città o paesi che visiterò da qui a Santiago non presentano alcuna caratteristica di interesse. Oramai l'obiettivo é Santiago  con la sua cattedrale. La Galizia che incontrò é bella per il suo paesaggio bucolico e selvaggio, ma non ha le ricchezze d'arte incontrate in Navarra e in Castilla Leon. Di contro, si mangia molto bene e una delle caratteristiche tradizionali del luogo é la "Pulperia". Poterebbe essere un luogo come "La Pia" a La Spezia o da Sassu in Via Usai a Sassari. Lá il menu é unico e si mangia solo fainé o farinata che dir si voglia, qui solo ed esclusivamente polpo cotto in una sola maniera. A pranzo sono stato in una di queste pulperie. Un Chiasso infernale con lunghe tavolate dove si mangia tutti assieme. La cucina é costituita da due pentolone dove viene messo a bollire il polpo. Una volta lesso, una persona con le forbici lo taglia a cilindretti a una velocità supersonica. È uno spettacolo da vedere anche perché costui non guarda neanche che cosa sta facendo e dove sta tagliando. Il polpo tagliato viene messo su dei dischetti di legno, condito con abbondante olio, sale e qualche spezia e servito a tavola. Niente posate, solo degli stecchini per infilzare il polpo. C'è anche una specie di dessert costituito da formaggio fresco servito con una composta molto buona e con il pane di campagna. Le cameriere riuscivano con disinvoltura a destreggiarsi in mezzo alla bolgia infernale e parevano anche rilassate. La sera, cena con lo stesso gruppo di ieri.


























Triacastela - Sarria

Partenza alle ore 06.30 e arrivo alle 12.30 dopo 21.5km. Tappa iper bucolica caratterizzata da muggiti, odore di stallatico, canti di gallo a tutte le ore, dagli di asini, villaggi semi abbandonati, allevatori sdentati e dalle mani grosse e callose. Il percorso iniziale é stato con molti strappi, ma le salite come sempre al massimo fanno sudare mentre le lunghe discese spaccano i piedi. Ad ogni buon conto sono sceso a passo d'uomo, o meglio a passo di lumaca. Il caldo torrido é stato in parte attenuato dalla copertura degli alberi in alcuni tratti del percorso. Partire all'alba é utile perché si cerca di percorrere le maggiori distanze possibili con una temperatura accettabile. Purtroppo non sempre la colazione si può fare alle sei del mattino. Ad esempio, nell'ostello in cui mi trovo ora, la colazione é alle 07.30 e quindi uscirò comunque alle 06.00 in cerca di qualche cosa di aperto. Ora sono a 112 chilometri da Santiago e domani dovrei scendere sotto quota cento. Pare che vi sia un cippo indicativo di tale distanza. Domani arrivo a Portomarin con un percorso di 21.6 km.






























venerdì 31 maggio 2019

O Cebreiro - Triacastela

Partenza ore 06.35 e arrivo alle 13.00 dopo 21 km. Paesaggio sempre verdissimo e bucolico. Si parte dai 1100 metri di O Cebreiro, si raggiungono i 1500 metri di Alto del Poio per poi scendere ai 670 metri dell'arrivo. Oggi il protagonista é il caldo. L'altezza non ha mitigato per niente e quindi dalle 10 in poi la fatica si é fatta sentire soprattutto a seguito dei continui saliscendi. A metà cammino mi raggiunge John Paul, un ragazzone americano di 19 anni nato nel Massachusset. Frequenta l'università nel Vermont e studia business and environment. Non ho ben capito di che cosa si tratti. Ha voglia di parlare e mi racconta che si paga i suoi studi grazie ad una borsa di studio ottenuta per le sue capacità di giocatore di baseball. Mi fa una marea di domande di mille generi. Parliamo di architettura e mi dice che recentemente ha fatto una ricerca sul Palladio. Triacastela é il classico paese senza nulla da offrire. Non si vedono spagnoli manco a pagarlo...solo pellegrini stanchi. Domani devo arrivare a Sarria. Sono altri 21 km. Vi sono due strade alternative. La prima segue il cammino storico con frequenti strappi su e giù. L'handicap é che il primo centro abitato si trova dopo 16 km. Il secondo é più lungo di 5 km e dopo 9 km arriva al monastero di Samos che é il più grande della Spagna e una meraviglia architettonica. Il monastero può essere visitato solo con visite guidate e oltre ai chilometri in più, ho paura di fare tardi e il caldo é soffocante. Insomma, ora l'obiettivo é arrivare. Vorrá dire che la mancata visita sarà  una buona ragione per tornare da queste parti. L'ostello non é malaccio, pur non fornendo né cena né colazione. Tuttavia mi hanno dato le lenzuola e la federa e quindi oggi niente sacco a pelo ed é un piacere. A cena sono andato nell'unico ristorante apparentemente decente. Stavo per sedermi da solo ad in tavolo quando delle mani alzate mi hanno chiamato. Si trattava delle due signore californiana e australiana che cenavano insieme ad altri pellegrini incontrati sul  cammino. La tavolata era quindi composta da 3 australiani, un inglese, una olandese, un cileno, una americana e un italiano...una vera torre di babele.