Ho aspettato un paio di giorni per chiudere il blog e ringraziare chi mi ha spinto, sostenuto e seguito. Ora non sono più pellegrino nella tenuta, nella barba lunga che ho tagliato insieme ai capelli, ma lo sono sempre nell'anima e nel pensiero e credo che ciò mi rimarrà a lungo. Ora sono a casa seduto comodamente in poltrona a leggere il libro che avevo lasciato a metà prima di partire. Il libro si intitola "Il Grande mare - Storia del Mare Mediterraneo". Parla anche di grandi viaggi come quello che ho percorso insieme ai tanti che hanno avuto la stessa idea nello stesso momento. La casa é in assoluto silenzio in un assolato e caldo pomeriggio sardo e credo che sia giunto il momento di chiudere questo blog con i ringraziamenti. Difficile ringraziare e ricordare tutti. Prima di tutto i miei familiari, tutti, nessuno escluso, che certamente si saranno preoccupati per la mia salute. Cito, in particolare, per etá anagrafica, i miei genitori. Mia mamma di oltre 90 anni ha letto quotidianamente il blog e ha inviato anche i commenti. Il mio babbo di 91 al telefono insisteva perché finissi il cammino in aereo e non riusciva a parlare dalla commozione quando mi ha visto come se fosse tornato il figliol prodigo. La mia famiglia tutta ha seguito quotidianamente questo cammino camminando con me. Li ringrazio per aver creduto in questo progetto e avermi sempre spronato a continuare. Un ringraziamento speciale a Maria Grazia che ha avuto la delicatezza e la generosità di offrirmi la prima notte di albergo a Lourdes. Un regalo simbolico che va certamente al di là del mero gesto. I compagni di corso dell'Accademia navale, amici inseparabili di una vita. Alcuni non li incontro da decenni ma é come se fossero sempre presenti. Mi hanno incitato, spinto a mangiare di più, rimproverato se correvo troppo, in ansia se il blog non veniva aggiornato prontamente, attenti al mio stato fisico e prodighi di consigli. Provo a citarne qualcuno: Nodo, Vincenzo, Maurizio Vit., Alvise, David Luca, Antonino, Vito, Pasquale, Ludwig, Erminio, Lorenzo, Alessandro, Silverio, Marcello, Massimo, Santino, Giuliano, Salvatore. Fra tutti, però, una menzione particolare va al grande Ammiraglio Maurizio da Napoli. Senza di lui il blog non sarebbe esistito. La sua competenza professionale mi ha aiutato a creare un qualche cosa di cui mi sono appassionato giorno dopo giorno. Mi ha seguito, sostenuto in questo progetto con amicizia e affetto sempre crescente. Ha dedicato parte del suo tempo per far sì che il blog fosse ordinato, corretto e pubblicato puntualmente. Grazie mille e un Bravo Zulu a Maurizio con il quale sono stato in simbiosi per tutto il cammino. Un ringraziamento particolare anche a Mimmo e Angela che, da esperti del cammino, si sono prodigati in utilissimi consigli pratici e che hanno letto con costanza le mie avventure. Un grazie anche ad Antonio che ha avuto la sensibilità squisita di chiamarmi il giorno della partenza del cammino per augurarmi un successo nel viaggio di cui lui non ha mai dubitato. Un altro grazie a Giuseppe, grande atleta e grande mito della mia gioventù che, dall'alto della sua esperienza e maturità, mi ha fornito consigli su come affrontare le tappe in discesa quando i miei piedi scricchiolavano. Un grazie a Filippo che fin dall'inizio con la sua aria sorniona, non ha mai pensato che fossi un pazzo avventato. Un grazie a Piero, Paolo, Silvia e Maria Antonietta e ai loro amici Eco marinai che hanno creduto nella bellezza e unicità di questa esperienza. Un ringraziamento ai numerosi volontari che si incontrano nel cammino e che evidenziano il bello del volontariato libero e gratuito. Il loro sorriso e la loro disponibilità infinita é un esempio di come l'apertura agli altri sia un dono che noi tutti dovremo ricevere. Infine un doveroso ringraziamento va a tutte le persone incontrate nel cammino e che ho spesso citato nelle pagine precedenti. Non vi é mai stato alcuno che abbia avuto una parola scortese o fuori luogo. Il cammino ha aiutato tutti noi a eliminare le cuspidi del carattere. Spero di non aver dimenticato nessuno e se così é stato, mi scuserete certamente. In ultimo mi piace qui ricordare le parole del sacerdote che diceva che una delle motivazioni per cui si va a Santiago é quella di pregare per i nostri nemici, per quelli che ci hanno rovinato la vita (per fortuna non ho avuto tali esperienze), che ci sono antipatici, con cui non andiamo d'accordo. Ancora una volta qui entriamo nel campo delle convinzioni religiose, ma comunque credo che, a prescindere da ciò, il messaggio sia uno di quelli da conservare e su cui meditare a fondo. Chiudo qui e spero di non avervi annoiato troppo...ma l'avventura dei cammini non finisce...
Un caro saluto a tutti dall'Ammiraglio in cammino.martedì 11 giugno 2019
domenica 9 giugno 2019
Il rientro a casa
Oggi ho deciso di rientrare a casa. Il viaggio é stato piuttosto avventuroso. A letto tardi perché ho passato molte cose in giro per bar e baretti ad ascoltare gli allegri gruppi galiziani. Sveglia alle quattro del mattino. Il volo da Santiago a Barcellona era previsto alle 06.50, ma quando arrivo mi comunicano che l'aereo é in avaria e che occorre attendere un altro che doveva arrivare da Siviglia. L'aereo é partito alle 09.20. Sono arrivato a Barcellona alle 11.05 e l'aereo successivo per Cagliari partiva alle ore 11.15. Sono sbarcato al Gate B1 e il volo per Cagliari era al Gate B68. Ho percorso a corsa forsennata il chilometro rinverdendo i fasti giovanili. Ho urtato persone, ricevuto maledizioni e con un fiatone preoccupante sono riuscito ad imbarcarmi sul volo. Purtroppo non vi era il tempo materiale per imbarcare il mio bagaglio che é rimasto a Barcellona e speriamo che arrivi domani. All'aeroporto di Cagliari ho preso il treno che in 4 ore mi ha portato a Sassari sotto una calura a cui non ero più abituato. Casa mia é lontana dalla stazione, ma naturalmente mi sono incamminato come é mia abitudine. L'accoglienza é stata degna del ritorno del figliol prodigo.
Gli altri Cammini
In questi giorni a Santiago ho parlato con più persone che erano arrivate in città percorrendo cammini diversi. In effetti c'è una ragnatela di percorsi che confluiscono a Santiago. Il Cammino portoghese che parte da Lisbona o Porto e, nella fase iniziale, segue la costa atlantica. Il Cammino del nord che attraversa i Paesi Baschi e può confluire su Oviedo attraverso il Cammino primitivo. Il Cammino Inglese e quello della Plata che parte da Siviglia. C'è l'imbarazzo della scelta.
Ognuna di queste persone, che aveva già percorso il Cammino francese, elogiava le caratteristiche di ogni cammino. Certamente si tratta di contrade meno affollate rispetto a quelle del cammino francese. Mi affascina molto il cammino del nord perché attraversa città interessanti quali Santander e Bilbao. Ora ho appena terminato io mio cammino e, come si sa, non sono state tutto rose e fiori, ma superato il pensiero della fatica e delle difficoltà, resta il fascino per questo incedere antico che é il camminare. É incredibile come si incontrino persone di tutte le età ed estrazione sociale che attraversano il mondo per riscoprire le origini medievali di questa terra e le tradizioni ad esse associate.
Mentre camminavo e massaggiavo con burro di karité i piedi incrostati, dicevo a me stesso che si trattava di una bella esperienza ma che era sufficiente viverla una volta sola. Ora, non sto partendo domattina, ma in un angolo recondito della mia mente si affaccia lentamente il desiderio di riprovarci. I panorami, i profumi, i pensieri che si affastellavano nelle lunghe camminate solitarie, gli incontri inaspettati, i sorrisi degli spagnoli, le chiacchierate spontanee mi hanno aperto ad un mondo di pedoni del XXI secolo in cui si é tutti eguali di fronte alla fatica, alla gioia, all'amicizia e ai comportamenti aperti e spontanei. Sarà possibile un altro cammino? Spero di si prima che le mie gambe non siano più in grado di sostenere lo sforzo. A chi mi ha seguito in questo blog, dico di pensarci, magari un giorno si potrà partire insieme e sarà ancora una entusiasmante avventura.
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