domenica 26 maggio 2019

Astorga - Rabanal del Camino

Partenza alle ore 07.00 e arrivo alle ore 12.30 dopo 22km di cammino. Oggi é domenica e quindi buona domenica a tutti i lettori e, mi raccomando di andare a votare. É la prima volta in vita mia che non voto e devo dire che mi dispiace tantissimo. Credo che il voto non sia esclusivamente un dovere, ma soprattutto un privilegio di cui non tutte le persone su questa terra possono godere. Tappa molto calda. La prima parte segue la strada provinciale e poi su sentieri, dapprima larghi e poi più stretti e ripidi. Si sale fino a 1100 metri, ma come detto ieri, la salita é dolce e attraversa diversi paesini che sembrano dimenticati dal mondo. Il paesaggio é fatto di colline con querce e pini che chiaramente non sono autoctoni. Gli ultimi chilometri sono sempre una passione e sofferenza. Lo zaino scalda, il sudore aumenta e il paese che si vede a occhio nudo non si raggiunge mai. Oggi ho incontrato due signori di Barcellona che già avevo in contratto in un ostello due giorni fa. Anche con loro si é parlato della situazione della Catalogna. Un altro signore che viveva a Barcellona, ma era di origine di un'altra regione, mi aveva detto che il 50 per cento dei cittadini era contrario all'indipendenza, ma che la borghesia di Barcellona la appoggiava. I due signori appartengono a questa categoria e entrambi, benché uno in maniera più sfumata, sono indipendentisti. Uno dei due mi ha detto che non poteva accettare che le tasse pagate dai Catalani, gente efficiente e laboriosa andassero a Madrid per finanziare altre regioni dove la gente non ha voglia di lavorare. Lo diceva con convinzione e mi ricordava un Bossi ante litteram. Ovviamente non mo sono permesso di contestarlo. Ho solo detto che se una singola regione autonoma dichiarassi l'indipendenza, sarebbe solo l'inizio, perché altri si sentirebbero nel diritto di chiedere anche loro l'indipendenza. Oggi la giornata tipo: scelta del letto  a castello, possibilmente basso. Apertura del sacco a pelo e della biancheria pulita. Alle 13.00 doccia, 13.30 inizio lavaggio biancheria sporca. La,signora dell'ostello mi ha donato del sapone liquido e così in una vasca ante litteram frego i panni. Poi i panni a stendere. Come spesso succede mancano le mollette o non c'è spazio nello stendino. Alle 14.15 pranzo con un risotto alle verdure che dire scotto é un eufemismo. Poi studio delle tappe successive con relative telefonate agli ostelli per trovare posto. Ovviamente quelli migliori sono spesso pieni. Di seguito passeggiata nel paese per trovare delle curiosità e fare foto. Alle 19.00 ci sono i vespri con canti gregoriani e alle 21.30 la benedizione dei pellegrini.


























2 commenti:

  1. Ed hai anche la forza di dialogare su tematiche di politica internazionale.... Oreste sei veramente unico. Anche oggi reportage perfetto. Grazie.

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  2. Oreste,
    i tuoi racconti che accompagnano le tue foto sono sempre molto interessanti

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