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venerdì 10 maggio 2019
L'ostello di San Juan Bautista a Grañón
Oggi sono tornato ragazzo quando ero a bordo della Stella Polare. Stanotte dormo su un materassino, cioè per terra. Siamo quaranta persone una accanto all'altra. Alla mia sinistra un'anziana signora tedesca e sulla destra un giovanotto tedesco. Le due volontarie hospitalere, una italiana e l'altra brasiliana stanno già preparando la cena. Non si paga ma si offre volontariamente la cifra che si reputa giusta. L'ostello é parte integrante dell'antica chiesa. Ho lavato i panni nella soffitta della chiesa e li ho stesi in aperta campagna. Da notare che c'è un solo bagno e una sola doccia, ma il pellegrino sopravvive. Mentre mettevo a posto le mie cose, ho sentito fischiettare "Non potho reposare"...ho pensato che ci fosse un sardo ma in realtà si trattava di un milanese amante dell'isola. Nell'ostello ho incontrato l'amica giapponese. Le ho chiesto Il nome e si chiama Kaiomi. Lei non riesce a dire Oreste. Come nelle barzellette dice Oleste e ride di gusto. Purtroppo oggi é dovuta andare in ospedale a causa di un forte attacco di asma. Ha accarezzato un gatto e la sua asma si é immediatamente innalzata.
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Oreste.... non solo stella polare. Qui ci avviciniamo alla camerata della 1 classe in accademia. Io con la mia schiena non riuscirei mai a dormire su quel materassino come, probabilmente, non riuscirei mai a sostenere questi ritmi e distanze. Tuttavia sono veramente contento dell'esperienza che stai facendo e di queste testimonianze che lasci. E' veramente bello ogni istante ed ogni frammento di giornata sia nei dolori fisici del cammino che nelle gioie di questa comunità. Veramente tutto bello.
RispondiEliminaOreste, bravo ce l'hai fatta ad arrivare all'ostello ma non esagerare, il cammino è ancora lungo.
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