In questi giorni a Santiago ho parlato con più persone che erano arrivate in città percorrendo cammini diversi. In effetti c'è una ragnatela di percorsi che confluiscono a Santiago. Il Cammino portoghese che parte da Lisbona o Porto e, nella fase iniziale, segue la costa atlantica. Il Cammino del nord che attraversa i Paesi Baschi e può confluire su Oviedo attraverso il Cammino primitivo. Il Cammino Inglese e quello della Plata che parte da Siviglia. C'è l'imbarazzo della scelta.
Ognuna di queste persone, che aveva già percorso il Cammino francese, elogiava le caratteristiche di ogni cammino. Certamente si tratta di contrade meno affollate rispetto a quelle del cammino francese. Mi affascina molto il cammino del nord perché attraversa città interessanti quali Santander e Bilbao. Ora ho appena terminato io mio cammino e, come si sa, non sono state tutto rose e fiori, ma superato il pensiero della fatica e delle difficoltà, resta il fascino per questo incedere antico che é il camminare. É incredibile come si incontrino persone di tutte le età ed estrazione sociale che attraversano il mondo per riscoprire le origini medievali di questa terra e le tradizioni ad esse associate.
Mentre camminavo e massaggiavo con burro di karité i piedi incrostati, dicevo a me stesso che si trattava di una bella esperienza ma che era sufficiente viverla una volta sola. Ora, non sto partendo domattina, ma in un angolo recondito della mia mente si affaccia lentamente il desiderio di riprovarci. I panorami, i profumi, i pensieri che si affastellavano nelle lunghe camminate solitarie, gli incontri inaspettati, i sorrisi degli spagnoli, le chiacchierate spontanee mi hanno aperto ad un mondo di pedoni del XXI secolo in cui si é tutti eguali di fronte alla fatica, alla gioia, all'amicizia e ai comportamenti aperti e spontanei. Sarà possibile un altro cammino? Spero di si prima che le mie gambe non siano più in grado di sostenere lo sforzo. A chi mi ha seguito in questo blog, dico di pensarci, magari un giorno si potrà partire insieme e sarà ancora una entusiasmante avventura.
Eh, caro Oreste. Ti assicuro che la voglia di seguire il tuo esempio è grande ma, purtroppo, il mio fisico non reggerebbe. Tuttavia ho in programma qualche cosa di simile anche se non cosi genuino. La tua valutazione è perfetta e, prescindendo da considerazioni di fede che sono molto intime, si può fare, alla tua valutazione su questo mondo di pedoni, una riflessione:
RispondiEliminaTutto quello che hai scoperto e riscoperto in questo cammino si basa sulla semplicità o, ancor meglio, sull'essenziale. Nel cammino porti con te l'essenziale, parli con gli amici di cose essenziali perchè vivi nell'essenziale, ti sfami di cose essenziali perchè, come ci hai documentato, in tantissimi posti e villaggi non ci sono ampie scelte, vi è solo quello che serve.
Quando hai davanti a te solo l'essenziale ed emozioni forti come quelle che trasmette il cammino non si guarda piu con gli occhi della mente ma, bensi, con gli occhi del cuore.
In questo calza perfettamente quella stupenda frase del "piccolo principe".
"Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
Se ripartirai, ti seguirò e, chissà, magari fosse anche una sola tratta, la piu corta, potrei anche venire a farla insieme a te.
Concordo pienamente con il pensiero di Maurizio.
RispondiEliminaAnche io fisicamente non me la sento di affrontare quello che hai affrontato tu. Ma forse non te la sentivi nmmeno tu e ci hai provato lo stesso.
Quello che mi manca è certamente il coraggio di fare qualcosa di simile....
Ti accompagnerei volentieri per una tappa ... forse due... chissà... se resto sul blog anche tutta
Dimenticavo.....
RispondiEliminaBENTORNATO A CASA ORESTE !!!!!!!
BENTORNATO A CASA AMMIRAGLIO !!!!